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NUOVI MEZZI PER IL MONITORAGGIO NEL CALCIO

  L’evoluzione nel gioco del calcio è sotto gli occhi di tutti: gioco sempre più veloce e dinamico dato da un incremento di azioni di gioco, numero di passaggi, distanze percorse ad alta velocità, cambi di direzione (CdD) determinati dalla riduzione dei tempi di gioco, riduzione dello spazio di gioco con aumento significativo del carico cognitivo hanno reso indispensabile un nuovo tipo di monitoraggio. Con l’avvento di nuove tecnologie è possibile, tramite rilevazione periodica, raccogliere dati di partite e allenamenti con l’obiettivo di mantenere o ricercare una determinata performance (in funzione del modello prestativo) atta al compito tenendo conto delle esigenze soggettive di ogni atleta.   In questo contesto il giocatore viene sottoposto a notevole carico sia di tipo cognitivo che di tipo fisico; il monitoraggio quindi permette di organizzare, controllare, quantificare e personalizzare lo stimolo di allenamento proposto in termini di intensità, volume e frequenza fa...
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SPUNTI PER IL RICHIAMO INVERNALE

   La sosta invernale è il periodo della stagione (solitamente 2-4 settimane) in cui le squadre non hanno impegni ufficiali e quindi momento utile per soffermarsi nella cura di aspetti tralasciati durante il girone d’andata dal punto di vista tecnico,fisico e riabilitativo. L’insieme delle sedute di allenamento fatte in queste periodo possono costituire il così detto richiamo invernale. In questo periodo è sconsigliato aumentare i lavori in acuto andando a favorire il mantenimento del lavoro in cronico (ovvero non effettuare grandi stravolgimenti dal punto di vista d’intensità e volume di allenamento) ricordando che nel periodo di sosta non vi è necessariamente un decremento delle capacità tecnico-condizionali. Con il richiamo invernale è il momento di introdurre lavori e proposte nuove che verranno riutilizzate nel corso della stagione. Oltre al mantenimento dei lavori di forza e resistenza si può lavorare al richiamo di alcune capacità coordinative, sulla flessibilità e mob...

"MENO ESERCIZIO PIU' GIOCO"

  In questo nuovo articolo proviamo a spiegare e interpretare meglio questa frase presente e ripetuta in molti contesti quando si parla di metodologia di allenamento specialmente nelle attività di base (fasce d'età 5-13 anni). Per prima cosa è necessario fornire una definizione per i termini GIOCO e ESERCIZIO. Il gioco è un attività intrinsecamente piacevole in grado di sviluppare il talento individuale che al suo interno prevede l'attuazione di: gesto tecnico, lettura di situazione(tattica), scelta.  L'esercizio ,invece, al suo interno sviluppa (spesso in maniera ripetitiva) il solo gesto tecnico. L'allenatore deve trasformare l'esercitazione in gioco. Perchè? Il gioco è una proposta cognitivamente più coinvolgente e caratterizzato da situazioni con elevata incertezza data dalla somma delle singole scelte individuali a seconda delle innumerevoli situazioni che si verranno a creare. Questo allenamento all'incertezza ricalca perfettamente quello che avviene in pa...

ORGANIZZAZIONE DELL'ALLENAMENTO (Nel calcio e non solo)

  Con riferimento al piano di sviluppo territoriale (“allenare le attività di base”) della F.I.G.C andremo oggi a parlare di uno dei presupposti del programma formativo ovvero l’importanza nell’organizzazione della seduta di allenamento. L’organizzazione è uno dei 10 presupposti affinché possa venir garantita un attività che sia il più completa possibile dal punto di vista tecnico che umano . Al termine di ogni allenamento sarebbe opportuno compilare ,da parte degli allenatori, una sorta di ceck-list per vedere se tali principi (riportati di seguito) sono stati rispettati e proposti durante l’allenamento. L’aspetto organizzativo riguarda principalmente l’aspetto tecnico e di gestione della seduta ma permette anche la rappresentazione in termini di credibilità dell’allenatore nei confronti del atleta e del contesto sportivo (famiglie,società,esterno…) in cui esso opera. Un organizzazione ottimale degli spazi e delle attività garantisce una maggiore focalizzazione della nostra ...

TESSUTO OSSEO E CORRELAZIONI ENDOCRINE

Lo scheletro umano svolge diverse e note funzioni, tra le quali: sostegno, protezione nei confronti degli organi interni, emopoiesi, locomozione (rapporto con i muscoli tramite i tendini), riserva e deposito. Dal punto di vista istologico parliamo di un tessuto connettivo costituito da una componente cellulare, una matrice (collagene e proteoglicani) e una componente minerale. L’osso è un tessuto metabolicamente molto attivo, il continuo turnover osseo è garantito dall’azione sincrona di OSTEOBLASTI con funzione di formazione del segmento osseo, OSTEOCLASTI con funzione di riassorbimento e di OSTEOCITI con ruolo di mantenimento e propriocezione responsabili delle modificazioni ossee inseguito alle sollecitazioni meccaniche subite (responsabili del primo step nel processo adattativo di meccano-trasduzione del segnale meccanico in modificazioni morfologiche dell’osso). Dal punto di vista della massa ossea la specie umana va incontro ad una rapida crescita nelle prime due decadi di vita (...

PRE-CONDIZIONAMENTO ALLA CORSA

  Per pre-condizionamento si intende quel insieme di tecniche che aumentano la tolleranza del corpo e lo rendono più resistente ai potenziali infortuni derivanti dalla corsa che si concentrano specialmente sulla zona lombare della schiena e sulle strutture ossee-muscolari-cartillaginee degli arti inferiori. In parole povere il precondizionamento indica il processo di “allenarsi per l’allenamento”; di fatto è meglio prevenire che curare anche per quanto riguarda questi disturbi mantenendo il controllo sui fattori intrinsechi che offre l’attività sportiva. Per esempio,è consigliato svolgere sessioni di esercizi eccentrici (allungamento del muscolo) per il polpaccio in moda da “proteggersi” dagli stiramenti del tendine d’achille; il momento ideale per questi esercizi di precondizionamento è il riscaldamento. CONOSCENZE UTILI AD UN BUON PRECONDIZIONAMENTO INDIVIDUALE Conoscenza della propria andatura e biomeccanica in corsa. Questa analisi viene fatta tramite degli scanner plantari...

LO STRESS

Con il termine stress si definisce l’insieme dei meccanismi neuro-endocrini che una persona attiva per far fronte ad una situazione di sfida-pericolo-periodo negativo-perdita; è un processo adattivo guidato dal sistema nervoso autonomo. Questa nuova predisposizione fisiologica supporta l’organismo al raggiungimento dell’obiettivo che sia esso la risoluzione (lotta) o l’allontanamento (fuga) dal problema per poi tornare in uno stato di equilibrio iniziale. Possiamo affermare quindi che lo stress serve ad aumentare il nostro stato di attivazione. Spesso questo termine assume connotazione negativa va ricordato però che: lo stress può essere inteso come positivo (EUSTRESS) quando questa condizione incentiva il raggiungimento del fine attraverso l’intera applicazione del nostro bagaglio di conoscenze o negativo (DISTRESS) quando i livelli di attivazione rimangono troppo altri (come nel caso dei malati cronici) con conseguenti ripercussioni per la salute (esistono un infinità di dist...

RITMIZZAZIONE MOTORIA-Proposta Pratica

In ambito motorio questo concetto si riferisce ad una delle capacità motorie coordinative (insieme a equilibrio,combinazioni motorie,orientamento,differenziazione cinestetica,reazione ad uno stimolo e capacità di anticipazione) che permette di organizzare i movimenti in modo che l’azione risulti il più fluida e armoniosa possibile. La capacità di ritmo consiste nel sapersi adattare a un ordine temporale imposto dall’esterno oppure nel seguire un proprio ritmo di esecuzione interiorizzato e autodeterminato come nella corsa ad ostacoli. Esempio di allenamento generalizzato con focus sulla ritmizzazione Pubblico di riferimento:  bambini di età compresa 8-10 anni Strumenti utilizzati:  es. corpo libero, ostacoli di altezza varia, riferimenti a terra, palla da calcio e da basket, scaletta per agility-ladder, stereo, metronomo 1-RISCALDAMENTO (10-15 Minuti) a)All’interno di un campo ridotto proporre la conduzione libera della palla (con i piedi...

DIDATTICA E GESTI FONDAMENTALI DEL CALCIO

INDICAZIONI E CONCETTI GENERALI PER L’ALLENAMENTO IN ETA’ EVOLUTIVA NEGLI SPORT DI SQUADRA Nella programmazione degli allenamenti sopratutto in età giovanile bisogna tenere in considerazione una moltitudine di fattori che andremo ora brevemente ad illustrare. L’allenatore dovrà proporre attività in funzione al proprio gruppo di riferimento con il quale intende lavorare su uno o più aspetti della disciplina, in particolare le attività dovranno essere funzionali a parametri come: livello tecnico già in possesso dall’atleta,età anagrafica,sesso, numero di partecipanti alle attività (questo per pianificare al meglio spazi e tempi dell’allenamento) e finalità educative. Specialmente in età compresa dai 6 ai 10 anni è opportuno proporre attività con il metodo della fabulazione ovvero una proposta più attrattiva per il bambino (attività in chiave ludica con un approccio di giocoso o fiabesco) dove si possono inserire giochi anche con scopi competitivi per rendere meno noiose e ripetit...

LA TRANCE AGONISTICA

Si sente spesso parlare in ambito sportivo di trance agonistica. Questa condizione psico-fisica dove l’atleta è totalmente concentrato sull’attività che sta praticando tale da eliminare le distrazioni che lo circondano: l’atleta è totalmente focalizzato sul compito. Questa condizione (chiamata anche esperienza di flusso o stato di flow) viene spesso a crearsi grazie ai valori portati dalla competizione agonistica: viene favorita ogni volta che la persona sceglie un’attività piacevole che abbia degli obiettivi ambiziosi ma al contempo realizzabili previo impegno. Per incrementare la concentrazione su un dato compito bisognerà cercare di equilibrare la sfida con le abilità stimolando la ricerca di nuove soluzioni da parte dell’atleta senza frustrazioni di non essere all’altezza per portare a termine il compito; la presenza di un concetto sfidante-agonistico permette di esprimersi al meglio e in maniera crescente. Quando una persona è totalmente immersa in quello che fa il più de...

RESISTENZA IN ETA' GIOVANILE (?)

In ambito sportivo si definisce resistenza la capacità psico-fisica di opporsi alla fatica durante uno sforzo di almeno 30 minuti includendo anche la rapidità nella capacità di recupero. L’allenamento alla resistenza porta a dello modifiche morfo-funzionali specialmente negli apparati cardio- circolatorio,respiratorio,locomotore molto rilevanti in un contesto di sviluppo di un giovane atleta in particolare: aumento del letto capillare,aumento in volume delle cavità cardiache, incremento della gittata sistolica e ipertrofia del miocardio;per quanto riguarda il sistema muscolo-scheletrico possiamo osservare una specializzazione delle fibre muscolari con sviluppo di ipertrofia e incremento nella quantità di mitocondri, enzimi ossidativi e mioglobina. Inoltre, vi è un incremento nella capacità di utilizzare l’ossigeno ed i substrati energetici al fine di produrre più energia. In conclusione possiamo affermare che, l’allenamento della resistenza permette principalmente un aumento dell...

GENITORI A BORDO CAMPO

In qualsiasi campo di gioco in qualsiasi parte del mondo i primi spettatori che vedono le performance dei giovani atleti sono i loro stessi genitori: questa esperienza rileva molte insidie per l’atleta che spesso non si ritrova o viene confuso da atteggiamenti ambigui a bordo campo dei genitori. Atteggiamenti supportivi per il genitore posso rivelarsi deleteri per il figlio influenzando la sua attitudine nella disciplina sportiva. Per comportamento genitoriale a bordo campo intendiamo l’insieme dei comportamenti di elogio,critica o direttiva manifestato dai genitori in occasione di gare o competizioni dei figli. Un genitore influenza fortemente la visione della pratica sportiva del figlio e lo fa anche mediante i suoi atteggiamenti durante lo svolgimento della competizione che posso essere: di incoraggiamento, feedback contingente sulla performance (“Questo è un rovescio!”),istruzione, commenti ambivalenti,negativi,dispregiativi. Nella maggior parte dei casi questa condotta...

IL DRAMMA CALCIO-LEGAMENTO CROCIATO

ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO (Breve descrizione) L’articolazione del ginocchio viene classificata come diartrosi o articolazione sinoviale e per garantire un alto grado di mobilità sono necessarie strutture e meccanismi che ne garantiscano la stabilizzazione. L’articolazione presenta principalmente due segmenti ossei: le rispettive parti terminali (epifisi) di femore e tibia. Lateralmente è interessato anche il perone che viene stabilizzato grazie al legamento collaterale laterale.   Anteriormente vi è la rotula (osso sesamoide) che mette in comunicazione il tendine del quadricipite nella coscia con il legamento collaterale nella gamba garantendone la sua estensione. Tutte le superfici articolari sono rivestite da cartilagine (molto evidente quella del condilo femorale) utili per la riduzione del attrito e da borse ricche di liquido sinoviale(presenza di fibre di collagene, proteoglicani e glicoproteine) con funzione lubrificante. I menischi sono dischi a forma sem...