Si sente spesso parlare in ambito sportivo di trance agonistica.
Questa condizione psico-fisica dove l’atleta è totalmente
concentrato sull’attività che sta praticando tale da eliminare le
distrazioni che lo circondano: l’atleta è totalmente focalizzato
sul compito.
Questa condizione (chiamata anche esperienza di flusso o stato di
flow) viene spesso a crearsi grazie ai valori portati dalla
competizione agonistica: viene favorita ogni volta che la persona
sceglie un’attività piacevole che abbia degli obiettivi ambiziosi
ma al contempo realizzabili previo impegno.
Per incrementare la concentrazione su un dato compito bisognerà
cercare di equilibrare la sfida con le abilità stimolando la ricerca
di nuove soluzioni da parte dell’atleta senza frustrazioni di non
essere all’altezza per portare a termine il compito; la presenza di
un concetto sfidante-agonistico permette di esprimersi al meglio e
in maniera crescente.
Quando una persona è totalmente immersa in quello che fa il più
delle volte non bada attenzione al mondo esterno senza subire
l’effetto di eventuali distrazioni: avviene in lui il paradosso del
Sé o del controllo ovvero quando la concentrazione è tale da far
perdere le iterazioni con l’ambiente e con il tempo.
Tutti gli atleti, indipendentemente dal livello, sanno sintonizzarsi
sul flusso. Gli allenatori o la leadership possono creare un ambiente
che lo favorisca stimolando impegno,coesione, fissando obiettivi
chiari per il gruppo e per il singolo all’interno delle capacità
esecutive.
Lo stato di flow è una delle esperienze più ricche e capaci di
migliorare le prestazioni dell’atleta perché permette il
raggiungimento dell’obiettivo tramite un percorso di impegno-sfida
tale da migliorare il senso di auto-efficacia percepita del singolo e
della squadra.
Quando si parla di squadra o collettivo (inteso come gruppo di
persone con obiettivi comuni) si instaura il flow di gruppo (o
network flow) che ,partendo dal miglioramento individuale e dalla
condivisione degli stessi obiettivi, porta il gruppo al
raggiungimento degli scopi. La coesione del gruppo porta all’unità
fra i membri favorendo il riscontro positivo che eleva i livelli
prestazionali, all’armonia e all’unità di intenti. Negli sport
come il nuoto sincronizzato, dove le singole parti creano una figura
integrale, sono vitali gli sforzi condivisi, dato che ognuno dipende
completamente dagli altri per raggiungere una perfezione che sembra
spontanea.
All’interno del gruppo una volta condiviso gli obiettivi vi è una
parte critica costruttiva, come ad esempio delle critiche mosse
singolarmente sono spunto per un miglioramento collettivo: vi è una
costante auto-valutazione interna che porterà al costante
miglioramento del collettivo (fattore di sviluppo e miglioramento).
Questo stato viene favorito a livello neuronale con la liberazione da
parte del cervello di sostanze neurochimiche (ormoni) nei processi di
lotta o fuga che vanno ad ottimizzare e favorire la concentrazione
sulle prestazioni. In particolare:
- ENDORFINE: attenua i dolori e fa sentire bene la persona
- SEROTONINA:contribuisce a equilibrare l’umore
- ANANDAMIDE: associata al senso di beatitudine
- DOPAMINA: aiuta l’atleta nella visualizzazione dell’obiettivo/premio e ad agire di conseguenza
- NORADRENALINA: aumenta la concentrazione e aumenta l’allerta
- ADRENALINA: prepara l’organismo a tutte le situazioni di lotta-o-fuga utili nello sport
di Zanatta Gianluca
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