IL RECUPERO POST-ALLENAMENTO
Con questo breve articolo desidero condividere alcune nozioni per
quanto riguarda la fase di recupero dopo l’attività fisica più o
meno intensa e vedremo delle strategia per migliorare tale recupero
senza l’utilizzo di integratori o simili.
Per
compiere attività fisica è necessario un apporto di ossigeno più
elevato per l’ossigenazione degli organi interessati alla
produzione di atp(tramite glicolisi o glicogenolisi) che vengono
stimolati maggiormente nelle fasi di allenamento.
Una
volta terminata la sessione di allenamento i tessuti che sono stati
impiegati presentano un deficit d’ossigeno (ipossia parziale);
questa condizione può persistere anche diversi giorni fino al
raggiungimento del omeostasi. Questa fase di recupero viene descritta
con l’acronimo “EPOC”.
Il
deficit di ossigeno è proporzionale all’ intensità dell’esercizio
e al periodo di recupero (EPOC).
Durante
la fase di recupero la richiesta dei tessuti nei confronti
dell’ossigeno è superiore del 20%(al termine dell’allenamento)
rispetto ai valori normali;sempre in questo periodo avviene la
ri-saturazione delle proteine globulari di mioglobina che erano
intervenute per l’ossigenazione del muscolo e il ripristino delle
scorte di fosfo-creatina.
L’aspetto
più importante nella fase di recupero è rivestito dallo smaltimento
del lattato (acido lattico) e la ri-sintesi del glicogeno.
Specialmente
le fibre muscolari di secondo tipo anaerobiche glicolitiche (fibre
impiegate sopratutto in sforzi ad alta intensità;determinano
l’esplosività) durante la contrazione producono grandi quantità
di lattato causando un temporanea acidosi ematica. Il riciclo
dell’acido lattico avviene in diversi modi:il 70 % viene ossidato
dal muscolo cardiaco o scheletrico, il 20% viene riconvertito in
glucosio dal fegato tramite il Ciclo di Cori e il 10% viene
riconvertito in amminoacidi.
Lo
smaltimento dell’acido lattico si realizza in tempi
relativamente brevi ed è favorito da un tipo di recupero attivo che
prevede un’attività motoria blanda post allenamento. Questo tipo
di attività che attiva prevalentemente le fibre muscolari di primo
tipo favorisce l’ossidazione del lattato da parte del muscolo per
azione di specifici trasportatori che ne innescano la reazione.
Il
glicogeno (omo-polisaccaride impiegato come riserva energetica) viene
utilizzato come substrato per la produzione di atp durante la
contrazione tramite il processo di glicogenolisi(è soggetto a
depletazione). La migliore strategia per favorire la risintesi del
glicogeno è quella di assumere
carboidrati ad alto indice glicemico (specialmente monosaccardi). Il
rilascio di insulina favorisce l’azione della glicogeno-sintasi e
perciò a tale scopo il compito viene favorito da un tipo di recupero
passivo.
di Gianluca Zanatta
Commenti
Posta un commento