IL
SONNO E VARI SPUNTI AD ESSO COLLEGATI
Il
sonno è un momento definito di "quiescenza comportamentale"
che occupa circa un terzo del ritmo circadiano umano. Il sonno può
venir diviso in SONNO REM (20/25%) o sonno paradosso (il soggetto
dorme profondamente benchè le onde celebrarli siano simili allo
stato di veglia) e SONNO n-REM (75/80%) o sonno ortodosso.
DEFINIZIONE
DI SONNO PARADOSSO
Durante
la fase REM di sonno si verifica la così detta situazione di sonno
paradosso ovvero quando la soglia di risveglio si alza (il soggetto
tende difficilmente a svegliarsi) in concomitanza con l'aumento delle
attività cerebrali,simili allo stato di veglia,registrate da un
elettroencefalografia .
Effettivamente
durante la fase REM (che letteralmente significa
rapid-eyes-moviments) succedono diverse situazioni fisiologiche tra
le quali:
-Movimenti
saccadici
-Desincronizzazione
-Aritmie
cardiache/Variazioni della pressione arteriosa
-Perdita
del tono muscolare con improvvise contrazioni muscolari(scatti
notturni)
-Perdita
della termoregolazione
-Attività
onirica
Grazie
agli studi EEG è stato possibile quantificare i cicli del sonno
composti da 90 minuti di n-Rem e da 10 minuti Rem ripetuti dalle 4
alle 6 volte per notte con la fase Rem che man mano aumenta con il
passare dei cicli.
FASI
DEL SONNO
Il
sonno n-Rem ha funzione di recupero neuronale mentre il sonno Rem può
influenzare in base all'età del soggetto: nei bambini influisce sul
sistema visivo e motorio negli adulti sulla memoria e
sull'apprendimento.
La
qualità di sonno Rem e n-Rem dipende dalla regolarità di orario
nell'addormentarsi e nel risveglio; l'efficienza del sonno (rapporto
tra ore passate a letto e ore efettive dedicate al sonno) è uno
degli indici di longevità.
LA
MELATONINA
Il
corpo umano produce una sostanza che induce al sonno: la melatonina.
Esso è un ormone secreto dall'epifisi che viene prodotto in
condizioni di scarsa luminosità. Nel periodo di poca luminosità la
quantità aumenta di 10-20 volte rispetto ai livelli diurni con un
picco verso le 2-4 di notte. In generale i livelli di melatonina
influenzano il ritmo circadiano(il nostro "orologio biologico
interno") favorendo l'addormentamento opponendosi a quelli che
sono i livelli di dopamina che,al contrario stimola il fare del corpo
e dei recettori neuronali.
CONSIGLI
PER MIGLIORARE IL SONNO
-No
esercizio fisico almeno 6 ore prima di coricarsi
-No
sonnellini durante il giorno
-Usare
tecniche di rilassamento
-Addormentarsi
e svegliarsi a orari regolari (sincronizzazione dei ritmi
circadiani)
-Non
usare apparecchi elettronici: emettono le dannose "radiazioni
blu"
-No
caffeina
-Preferire
alimenti ricchi di triptofano (precursore della serotonina)
-No
sonniferi
DISTURBI
DEL SONNO
INSONNIA:
(colpisce nel 30% della popolazione europea) difficoltà di
addormentamento o repentino e continuo risveglio. L'insonnia può
essere reale o percepita (si crede di essersi svegliati quando in
realtà non è vero).
Sempre
in merito a questo disturbo è doveroso citare l'EFFETTO REBOUND
ovvero la cosi detta insonnia da sospensione. Durante una fase di
disintossicazione(riduzione o sospensione) di sostanze auto-ingerite
come alcol,tranquillizanti,sonniferi,oppiacei si ha un peggioramento
di tale disturbo.
APNEA
NEL SONNO: il sonno viene disturbato da continui risvegli, non sempre
consapevoli, che provocano una sensazione di affaticamento.
PAVOUR
NOTTURNO(colpisce specialmente i bambini): risvegli improvvisi nella
fase 4 n-Rem che provocano sensazioni di panico e/o forte
eccittazione fisiologica.
NARCOLESSIA:
repentino passaggio dallo stato di veglia al sonno Rem o tendenza ad
addormentarsi nel corso dello svolgimento di normali azioni
quotidiane.
SONNAMBULISMO
e SONNILOQUIO
A
livello medico tutti questi disturbi vengono diagnosticati inseguito
ad una POLISONNOGRAFIA ovvero un test che registra l'andamento e le
variazioni di alcuni parametri fisiologici durante le fasi del sonno.
I parametri individuati sono: onde cerebrali (attività del
cervello), livelli di ossigeno, battito cardiaco,respirazione,
movimenti oculari e degli arti.
I
CRONOTIPI
In
base al rapporto attività-riposo e alla migliore produttività in
orario mattutino o serale si distinguono:
MATTUTINI,SEROTINI,INTERMEDI.
MATTUTINI:
Introversi, rigidità di comportamento, minor disponibilità al
cambiamento, sono più coscienziosi e operosi, applicano le proprie
conoscenze basandosi su regole o dati direttamente posseduti o
sperimentati.
SEROTINI:
più estroversi e socievoli, meno legati a schemi precostruiti,
difficoltà nel rispettare norme e nel fare sforzi prolungati, molto
legati a intuizioni personali.
di Gianluca Zanatta
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